CHEVAL RESONNANT

12 Luglio 2022
CHEVAL RESONNANT
A Orvieto, tra la magia delle feste e quella del Jazz, arriva un evento unico che abbraccia arte, cultura, musica e design.
Presso la Sala Espositiva dell’Hotel Reale di Orvieto, Piazza del Popolo angolo Via S. Leonardo 11, si terrà il ver- nissage della mostra “Cheval Résonnant“, venerdÏ 28 dicembre ore 17:30, che esporrà l’opera “CuloCavallo“ realizzata da Stefano Conticelli con l’apporto musicale di brani inediti composti ed eseguiti da Louis Siciliano ALUEI, per questa occasione.
“CuloCavallo” è una delle tante estrose e raffinate opere create da Stefano Conticelli un uomo sempre capace di combinare la sensibilità tipica dell’artista con l’istintività del sentire incontaminato e schietto di chi ama la campagna e gli animali.
Il cavallo è da sempre il suo animale preferito, diventato anche una delle icone distintive della Bottega Conticelli, di cui Stefano è fondatore e art designer, con quest’opera, interamente realizzata a mano in cuoio, legno e ferro nell’arco di 195 giorni, esprime il suo amore per il mondo dei cavalli e per tutto quello che ad essi appartiene.
Composizione del maestro Louis Siciliano ALUEI, in uno scintillante dialogo tra suoni di scuderia ed una musica colta e raffinata. Siciliano, rispetto a questo nuovo ‘viaggio a cavallo’, ci ricorda che: “Questa è una musica per chi ama viaggiare e non è un caso che sia ispirata al cavallo, l’essere più libero e in sintonia con la Pachamama, per citare gli Incas.
Si tratta di una musica nomade che spazia da Est a Ovest e da Nord a Sud; sonorità di un musico errante.
Mi piace pensare a questo flusso di colori sonori che sono una proiezione di queste statue, come ad un qualcosa che nasce direttamente nell’Anima per percorrere la Via del Cuore ed arrivare senza filtri a tutti voi, liberi come cavalli che risuonano nel vento”.
E aggiunge che “In questi quattro brani che ho composto, eseguito, suonando tutti gli strumenti e prodotto per la serie di sculture di cavalli dell’artista Stefano Conticelli, la tromba rappresenta il perno dove ruota tutto il sound di questo concept album. La tromba in questo caso, sintetizza tecniche di strumenti a fiato molto lontani nello spazio e nel tempo: lo shehnai indiano il duduk armeno,
il ney persiano e lo shakuachi giapponese.
La mia ricerca musicale negli ultimi venti anni si è focalizzata molto sul volere integrare in un unico linguaggio musi- cale, oriente e occidente. John Coltrane verso il suo ultimo periodo era molto concentrato su questo aspetto”.
La genialità e la raffinatezza delle creazioni di Stefano Conticelli si fondono con la suggestiva scrittura musicale del maestro Louis Siciliano, dando vita a questo cavallo risonante, per una fruizione immersiva in una dimensione sensoriale che è sulla linea di confine tra sogno e realtà, arte e natura.
Dal 28 dicembre al 2 gennaio - Ingresso libero - dalle ore 16:00 alle 19:30 e dalle 21:00 alle 22:30.
Opera ideata e realizzata da Stefano Conticelli Materiali utilizzati: cuoio, legno e ferro
Realizzata totalmente a mano nell’arco di 195 giorni
Cavalli in corsa spariscono nel buio, lanciati in un viaggio senza tempo, verso l’ignoto.
Di essi resta una visione fugace di code e muscoli al galoppo, testimoni di forza, tensione, fatica, verso il tra- guardo della vita.
Quest’opera di Stefano Conticelli svale molti elementi che appartengono al suo mondo interiore, un mondo che ruota attorno alla ricerca della sua stessa essenza.
Nel viaggio dei cavalli vediamo l’autore stesso, proiettato a percorrere con occhi sempre nuovi, itinerari cono- sciuti, a reinventare gesti arcaici familiari fuori dai percorsi consueti, mentre, tenace, cerca strade inesplorate per proseguire tranquillo, laddove il terreno si fa irto e lo zoccolo scivola in cerca di presa.
Buio, come pagina bianca, aspirazione alla conoscenza che porta l’autore a osservare con innocenza, a mettersi in discussione, per ritornare ogni volta sui suoi passi, fino alla stanza dell’adolesenza e ripartire daccapo per riscoprire, ad ogni alba, le carte della vita.

“C’è qualcosa nell’esteriorità di un cavallo che si attaglia all’interiorità di un uomo.” Sir W. Churchill